Rosetta Sacchi
- 16/05/2020 15:15:00
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Tutta la forza del desiderio in quel termine “vulisse” nel dialetto del mio paese molisano “ vulesse” che tradotto in italiano in “vorrei” perde in vigore entusiasmo potenza. La casa è ovunque, è dove si sta bene. Lasciare una casa per svariati motivi vuol dire portarsi dietro quanto più si riesce a portare. Questo bagaglio lo ritroveremo scavando nella nostra memoria. Ma c’è sempre qualcosa che perdiamo in questo trasloco di pensieri, ricordi, stati emotivi. E quello che perdiamo ci coinvolge in uno stato emozionale dove è racchiuso tutto il nostro mondo. Insomma anche quando pensiamo di poterne fare a meno, abbiamo bisogno di questa fisicità che ci lega a luoghi che abbiamo conosciuto e dove abbiamo vissuto. L’autore non parla solo “ di altra casa” ma anche “di altri tempi”. Per cui per comprendere appieno il suo sentire ci vogliono queste due componenti. Ed oggi la casa è diversa e i tempi sono mutati. Oggi di fronte a questa mutata condizione l’anima è smarrita, senza difesa, fragile e l’autore è un girovago quasi senza meta, perso nel buio. Senza obiettivi? Il suo tempo è solo quello speso per camminare nel buio. Ma forse è una situazione provvisoria, una fase che deve essere “digerita”. Forse… Chissà. Il lettore può ampliare nel suo viaggio esplorativo come vuole.
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